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Marie-Pierre Murigneux conclude la sua residenza artistica alla Necropoli F della Julia Augusta

Azione site specific alla necropoli F

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Marie-Pierre Murigneux, arrivata ad Alassio il primo ottobre, ha lavorato instancabilmente e concluso la sua residenza artistica ospite di Rossonove No Profit, con un’azione site-specific alla Necropoli F della Julia Augusta, l’antica strada romana che collegava la pianura Padana, Gallia e Spagna.

Domenica 19 ottobre abbiamo vissuto insieme una giornata intensa e indimenticabile: l’azione conclusiva della residenza si è svolta dal mattino fino al crepuscolo, in dialogo continuo con il luogo e con le persone che lo hanno attraversato.

Nel corso della giornata infatti molti sono passati, si sono fermati, hanno fatto domande, hanno osservato e partecipato. Alcuni sono rimasti con noi per ore, immersi nell’atmosfera del sito archeologico e nel dialogo con l’artista. Spesso abbiamo giocato insieme a interpretare i tanti disegni di Marie-Pierre Murigneux, lasciandoci guidare dall’immaginazione. Particolare curiosità ha suscitato quello che l’artista ha chiamato “la torre”, che molti hanno invece riconosciuto come una colonna vertebrale. Tantissimi hanno scelto di condividere l’esperienza creativa: hanno disegnato, scritto, toccato i muri antichi, ascoltato il suono del mare, registrazione voluta da Marie-Pierre, che rifletteva sul fatto che in duemila anni tutto il paesaggio è cambiato e solo il mare, sempre differente ma sempre uguale a se stesso, è rimasto invariato.

L’installazione e la curiosità


Abbiamo vissuto momenti di intensa emozione: una donna, seguendo il suono del mare, è scoppiata in lacrime, raccontandoci del legame speciale con il padre, imbarcato sui mercantili e morto in mare in un incidente. Il mare non ha mai restituito il corpo, e lei ci ha confidato che un giorno si ricongiungerà con lui disperdendo le proprie ceneri in mare. Un signore settantenne ci ha raccontato che, da bambinio era appassionato di pittura, avrebbe voluto frequentare il liceo artistico, ma il padre lo costrinse a scegliere un’altra strada con la frase “con l’arte non si vive”. Abbiamo percepito tutta la sua frustrazione, ancora oggi dopo molti anni, e io ho aggiunto: “ma senz’arte non si vive”, aprendo un piccolo, intenso dialogo sul valore dell’arte nella vita di ciascuno.
Abbiamo osservato una bambina desiderosa di affermare la propria identità sotto lo sguardo di una mamma ansiosa e giudicante e dialogato a lungo con chi abita nei pressi della necropoli e che ci ha aiutate nell’installazione. E’ stato bello vedere mamma papà e bimbo lavorare insieme. Non è mancata la sorpresa di ritrovare una persona incontrata anni prima a New York durante un viaggio con amici. Abbiamo conosciuto un giovane uomo che ha frequentato l’accademia d’arte e dipendenti comunali desiderosi di collaborare a futuri progetti. Una giovane coppia del Politecnico di Milano. Colleghi e amici hanno partecipato volentieri, le amiche sono state con noi; ci siamo abbracciate, commosse, quando L. mi ha raccontato che, ricevendo l’invito, ha pensato di non poter mancare, sia per condividere l’esperienza in amicizia, sia per ricordare la morte della sua mamma, avvenuta proprio il 19 ottobre di alcuni anni fa. Persone semplici e colte hanno raccontato la meraviglia di questo luogo e dei reperti visibili alla Mostra delle Trasparenze, tra cui il piatto blu in vetro, oggetto straordinario, arrivato da Alessandra D’Egitto, sistemato in un ambiente che non lo valorizza in modo adeguato.

E poi sono arrivate le persone più vicine al cuore: sono state con noi, hanno dialogato con Marie-Pierre, e forse qualcuno ha iniziato a comprendere quali siano le “cose strane” alle quali mi dedico insieme agli artisti, nei luoghi abbandonati, maltrattati, trascurati. Cose fatte con amore, che rivelano quanto valore possa nascere anche senza denaro, ma con tempo, dedizione, competenze e passione. E’ così che, insieme, con le persone più care e con chi si incontra per la prima volta, si possono creare esperienze condivise, sincere e profondamente belle.


La Necropoli F sulla Julia Augusta ha una storia millenaria. Duemila anni fa, chi percorreva la via che collegava la Francia alla pianura Padana, passando poteva volgere un saluto ai morti. La necropoli si è conservata così bene fino ad oggi perché, nel Medioevo, è stata coperta da volte e trasformata in stalla. Oggi è un luogo di cultura, attrazione turistica su di una strada percorsa da chi ama camminare nella natura con la vista aperta sul mare. Una giovane studentessa universitaria ci ha raccontato che viene spesso a camminare qui, da sola o con le amiche; è costretta ad andare all’estero per concludere gli studi in ingegneria biomedica, e l’idea di dover rinunciare a percorre questa via la rattrista molto.


Nel suo percorso ad Alassio, Marie-Pierre ha lavorato sul tema della trasformazione e della stratificazione, riflettendo sulla Necropoli non solo come luogo dei defunti, ma anche come simbolo di una “città morta”. Passeggiando per i nostri paesi, l’artista è rimasta colpita dalle numerose case con le tapparelle abbassate, segni silenziosi di assenza e sospensione, in contrasto con i tanti cantieri in cui si costruiscono nuovi appartamenti per turisti. Questa osservazione ha nutrito il suo lavoro, diventando parte del suo dialogo poetico con il territorio: un’indagine sul rapporto tra vita e abbandono, memoria e cambiamento, presenza e assenza.

L’arte site-specific è proprio questo: un incontro tra luogo, artista e persone, un intreccio di esperienze che si nutre del presente e di chi lo abita. Durante questa giornata la necropoli si è trasformata in uno spazio vivo, aperto, dove l’arte non era solo da osservare ma da vivere, da sentire, da condividere. È stata una conclusione che lascia tracce, come un’eco nel paesaggio e nelle persone che l’hanno attraversata.

Conserviamo con cura gli elaborati dell’artista e quelli che ciascun partecipante ha voluto donarci, come tracce preziose di un’esperienza condivisa.

L’artista Marie-Pierre Murigneux al crepuscolo alla necropoli F della Julia Augusta

2 commenti su “Marie-Pierre Murigneux conclude la sua residenza artistica alla Necropoli F della Julia Augusta ”

  1. Ascoltare, capire, rispettare ed amare… Non c’è altra strada per riappropriarci dello spirito dei luoghi ♥️

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