Con le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico Statale G. Bruno di Albenga: tra sogni, paesaggi e visioni future.
Abbiamo incontrato le studentesse e gli studenti delle classi terza e quarta del Liceo Artistico di Albenga per un’esperienza intensa e stimolante.
Alessandro Scarpati, geologo e Disaster Manager, ha introdotto il concetto di “città spugna”, aprendo la riflessione sulle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.
Subito dopo ci siamo immersi nel sogno del Bosco al Mare, un breve film diretto da Federico Bonelli e realizzato con gli artisti di Rossonove nel 2024. Tutto è nato da un’immagine onirica: un bosco che scende dalla montagna per riconnettersi al mare. Raccontai questa visione al regista mentre esploravamo spazi abbandonati o maltrattati nella Liguria di Ponente. Da quel sogno ha preso forma Il Bosco al Mare, un film di 20 minuti che attraversa confini fisici e simbolici, immaginando un paesaggio in cui natura e memoria si intrecciano. Girato nell’entroterra ligure, tra il Melogno, la Val Pennavaire, Colla Micheri e l’area degli ex Cantieri Navali Rodriguez di Pietra Ligure, il film invita a riflettere sulle possibili trasformazioni di questi luoghi, sensibilizzando lo sguardo verso nuove prospettive di riuso e rigenerazione. Privo di dialoghi, il racconto si sviluppa attraverso immagini evocative e musiche originali, accompagnate dalla straordinaria interpretazione della danzatrice Violet Scrap, il cui corpo diventa un ponte tra il paesaggio naturale e l’immaginario poetico del film. Il progetto si inserisce nell’ambito delle residenze artistiche Rossonove, un percorso di ricerca condiviso con artisti e abitanti del territorio. Attraverso il dialogo e l’osservazione, abbiamo cercato di dare voce ai luoghi dimenticati, riscoprendone la bellezza latente e le storie sommerse. Il Bosco al Mare non è solo un viaggio onirico, ma un invito a riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente, sulle trasformazioni del paesaggio e sulle possibilità di nuove connessioni. Con uno sguardo poetico e visionario, il film restituisce un’immagine sospesa tra reale e immaginario, in cui il bosco diventa simbolo di resistenza e rinascita, capace di riconquistare spazi e riabbracciare il mare.
A seguire, l’intervento di Greta Stella, fotografa, che ha presentato il suo progetto Cementum. Le sue immagini raccontano la costa ligure segnata da un’urbanizzazione invasiva. Greta ha invitato tutti a riflettere su quali fotografie restano impresse nella memoria nel tempo.
Il confronto è proseguito col workshop Eutopia. Il nostro buon luogo. Studentesse e studenti, in modo spontaneo, si sono raggruppati e, nel breve tempo a disposizione, hanno riflettuto e soprattutto cercato di sentire quale sia per loro il luogo felice, quello in cui si sentono bene e a proprio agio. Attraverso i loro disegni, ci hanno restituito l’essenza di questo pensiero, offrendo uno sguardo intimo e personale sulla loro idea di benessere e armonia con l’ambiente.








I docenti presenti all’incontro, qualche giorno dopo, hanno condiviso le loro impressioni e riflessioni sull’esperienza, offrendo spunti di approfondimento, osservazioni sul coinvolgimento degli studenti e prospettive per il futuro.
Le riportiamo qui di seguito.
“L’uomo influenza l’ambiente o l’ambiente influenza l’uomo? Queste le domande che mi sono risuonate mentre guardavo il cortometraggio Bosco al mare e le opere fotografiche di Cementum. Persi nell’idea baconiana di dominare il mondo verso un maggior progresso ci scopriamo dominati da quanto abbiamo costruito e continuiamo a costruire. Ecco spiegato, come una epifania, il mio desiderio di fuga verso le colline, nel verde, quasi ingiustificabile prima di oggi, perché come si fa a sentirsi così oppressi in una cittadina di pianura, della costa? Grazie a questo incontro formativo, noi e i nostri ragazzi, abbiamo avuto la possibilità di farci contagiare e suggestionare da una visione progressista di “consumo di suolo zero” e di “città-spugna” che non é molto diffusa dai media. In un momento storico che pare guardare nuovamente al green e alle rinnovibili con sospetto, abbiamo compreso come mettere in atto nel nostro piccolo delle buone prassi di azione sostenibile e ad imparare da quanto fatto a livello mondiale per impattare meno sul suolo che è cosa viva. Bellissima esperienza di ritorno alla terra, una terra che ci impone di guardare alla nostra umanità”. – Simona Morano.
“La lezione è stata molto interessante e ben strutturata, offrendo agli studenti spunti di riflessione fondamentali sull’impatto della predazione del suolo per l’edilizia e sui rischi idrogeologici connessi. Inoltre, è stato mostrato un video con un balletto contemporaneo inerente al tema; forse una breve spiegazione avrebbe potuto aiutare gli studenti a coglierne meglio il significato, ma non abbiamo avuto il tempo. Il cortometraggio è stato un elemento stimolante e prezioso per i nostri alunni che non sono mai esposti a questa tipologia di suggestione artistica”. – Pietro Marchese.
Per me l’incontro è stato molto interessante perché spero abbia aperto un po’ gli occhi dei nostri studenti…nel vero senso della parola. Spero che dopo queste suggestioni, riescano a guardare in modo diverso il territorio che li circonda, riconoscendo le situazioni critiche (l’eccesso di cementificazione) o le oasi di resistenza e speranza (come gli spazi sopravvissuti del progetto Cementum), consapevoli che soluzioni per migliorare un po’ il mondo esistono (esempio la città spugna). Avrei voluto più tempo per il laboratorio per capire meglio il loro punto vista e farli ragionare con voi su nuove possibili evoluzioni! – Leda Cupelli
Dario Urselli:
- Video presentazione del workshop Eutopia. Il nostro buon luogo. https://vimeo.com/manage/videos/1069953318
- Eutopia, brevemente qui https://rossonove.org/2024/04/01/eutopia-utopia-arte/
- Il suolo è spessore ricco di vita https://rossonove.org/2023/01/17/il-suolo-e-uno-spessore/
- Gli ex cantieri Rodriguez a Pietra Ligure, un sito strategico individuato da Rossonove per le residenze artistiche.