di Bruno G L PADILHA
La Luna Nuova a 28° Scorpione ci avvolge ancora nel suo silenzioso abbraccio, accogliendo e aprendo il portale per l’ingresso radioso del Sole in Sagittario. È un momento che vibra e risveglia il nostro coraggio primordiale, invitandoci a immergerci nelle nostre acque più intime, a riconoscere e purificare le emozioni che ancora portiamo con noi e che, come echi persistenti, ripetono schemi scomodi che esigono liberazione.
La Luna, nel suo linguaggio di maree e ricordi, ha attivato onde emotive che si esprimono come narrazioni interiori. Queste onde, toccate dal tono amorevole di Venere, fluiscono attraverso la volontà dello spirito, spingendoci ad ammirare la bellezza del mistero che siamo – non solo in superficie, ma anche nelle profondità insondabili che ci costituiscono. Venere in Scorpione ci ricorda che c’è fascino e grazia in ciò che rimane nascosto, e che l’amore può essere la chiave per attraversare il velo dell’ignoto.
È una fiducia amorevole che si rivela, permettendoci, con forza e delicatezza, di sentire più sottilmente, nella consapevolezza di ciò che ancora portiamo con noi. Questa fiducia dissolve, a poco a poco, la paura di fronte al mistero dell’esistenza profonda, aprendo lo spazio affinché possiamo riconoscere e abbracciare ciò che ci appartiene.
Ed è in questo riconoscimento che Marte in Sagittario si manifesta, portando discernimento e chiarezza per rompere contratti invisibili che ripetono dinamiche disarmoniche. Con questo gesto, si apre la strada alla crescita, all’entusiasmo che ci eleva all’energia ascensionale della fede. Questa fede è una forza trainante, è una fiamma che spinge l’Essere verso le benedizioni elevate dall’alto.
Così, il ciclo ci conduce alla rinascita dello Spirito: il passaggio dall’ombra alla luce, dalla densità all’espansione, dalla memoria alla fiducia. È il movimento che ci ricorda che ogni immersione profonda è anche un volo, e che ogni abbandono al mistero è, in sostanza, un atto di ascensione.