Associazione Rosso Nove

consumo di suolo ZERO

Azione per Gaza sul mare

A Ahmed Muin e ai Palestinesi esprimo la mia profonda ammirazione, e il mio più sincero rispetto

Artisti
residenza artistica

di Marie Pierre Murigneux

https://vimeo.com/manage/videos/1125818140


Questo video documenta un gesto di solidarietà con Gaza, effettuato il 4.10.25, e che verrà ripetuto. Il 1° ottobre 2025 sono arrivata ad Alassio(Italia) per partecipare alla residenza artistica site-specific di Rossonove. Appena arrivata, dopo pochi passi, mi sono trovata davanti al mare. Mi sono seduta sulla spiaggia e lì mi sono sentita collegata, più che mai, alle persone di Gaza. Perché ero sul pourtour del Mediterraneo. Questa è stata la prima sensazione che ho avuto: un forte legame attraverso l’acqua, un senso di umanità condivisa. Già allora, mi sembrava inimmaginabile non parlare di Gaza. È vero che questa residenza è site-specific, che si tratta di focalizzarsi sul luogo, ma è anche vero che siamo tutti interconnessi, e la situazione in Gaza prendeva tutto lo spazio, vista la gravità storica di ciò che accade lì: il genocidio.
Il mio primo incontro è stato con Cristina, architetta e curatrice di Rossonove, che vive qui e mi ospita nella sua casa per queste tre settimane. È stata proprio lei a farmi visitare, nei primi due giorni, i luoghi selezionati dalla residenza e a raccontarmi la storia antica e contemporanea del posto.

Il 3 ottobre, giornata nazionale di sciopero in solidarietà con Gaza, qui non è successo nulla. Cristina ha sentito un forte disagio legato alla situazione in Gaza e alla scarsissima consapevolezza che c’è qui, nella sua terra.
Io ho colto la sua emozione, che condividevo pienamente. Bisognava rendere visibile la situazione anche qui. Così ho deciso di fare qualcosa per connetterci, e per sensibilizzare le persone intorno a noi. Anche perché credo che anche chi vive qui debba sentirsi coinvolto in ciò che accade dall’altra parte del loro stesso mare.

Il mare e la spiaggia si sono quindi rivelati un legame naturale con Gaza. Ho ricordato il lavoro di Ahmed Muin Abu Amsha, musicista e insegnante di musica a Gaza, che ha continuato, nonostante l’inferno che lo circondava, a riunire bambini e adulti per suonare insieme. Ammiro profondamente il suo lavoro, perché attraverso la musica coltiva una fiamma nel cuore dei bambini – una fiamma che, in certi contesti, dev’essere difficilissima da tenere accesa. Il suo lavoro ci ricorda che l’arte è cibo. E il fatto che, in una realtà impossibile come quella che vediamo ad Gaza, lui riesca a vedere un fiore dentro il fuoco, è qualcosa di veramente notevole.

Per questo ho iniziato a tracciare con un bastone sulla sabbia le parole della canzone che canta “Sheel Sheel ya Amjal Sheel”, sia in inglese che in italiano. Ho anche messo frasi da un’intervista che Ahmed Muin aveva rilasciato, in cui parlava del rumore persistente dei droni, e di come abbia trasformato questa tortura in qualcosa di bello: cantando sopra il suono del drone, una melodia. Diffondevo questi audio con una box legata alla mia cintura, a volume alto, mentre scrivevo. Siamo arrivate in spiaggia alle 6:30 del mattino, nel buio della notte, e abbiamo continuato l’azione fino al sorgere del sole. Cristina ha detto: “Abbiamo cantato sulla sabbia.” La ringrazio profondamente per aver condiviso questa azione con me.

Nei giorni successivi, ho ripetuto la stessa azione per incontrare più persone.
Le reazioni sono state diverse: c’è chi passava senza guardare, chi si fermava, chi mi faceva domande. A volte si sono aperti dialoghi interessanti. Continuerò quest’azione durante le tre settimane della residenza, sperando di incontrare, o toccare, più persone. Continuerò perché l’attenzione mondiale non deve calare – soprattutto ora che è stato decretato il ceasefire, proprio oggi. Serve restare svegli, serve continuare a fare pressione perché si possa davvero lavorare verso una pace duratura, per l’autodeterminazione del popolo Palestinese e per una vita degna di ogni essere umano nella regione.
A Ahmed Muin e ai Palestinesi esprimo la mia profonda ammirazione, e il mio più sincero rispetto.

Fonti audio:
‘Meet the Gaza music teacher behind viral drone song | Al Jazeera Newsfeed’
‘Sheel Sheel Ya Ajmal Sheel | Ahmed Muin AbuAmsha, Gaza Birds Singing’
‘Sheel Sheel | Freedom-Tape’

Parole della canzone: ‘Sheel Sheel ya Amjal Sheel’

‘Continua, continua, oh cammelliere, continua.
Ti affido a Dio.
Il sangue del martire ha il profumo del cardamomo.
Guai all’oppressore — guai, guai da Dio.
Resterò sveglio sotto le stelle della notte,
invocando il Suo nome.’

Camera: Cristina Vignone

Montaggio: Marie-Pierre Murigneux

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